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Racconti e poesie di Bruno Elpis

Il magazzino dei mondi 2 di Writers Magazine - Il racconto "Le palafitte"

palafitteSegnalo che sul forum di Writers Magazine, la rivista diretta da Franco Forte, è in corso una selezione per “scovare 50 racconti brevi (ndr: i caratteri possono essere al massimo duemila e ciò equivale a condensare il racconto in una sola pagina!) di fantascienza da pubblicare in un numero speciale della WMI, e poi, se la qualità sarà sufficiente, ad allestire una seconda antologia con tutti i migliori racconti partecipanti, e quindi un MAGAZZINO DEI MONDI 2."
Del regolamento si può prendere visione nello stesso forum.
Pubblico qui il mio racconto intitolato “Le palafitte”, con il quale ho partecipato all’iniziativa. Tratta temi ecologici, che personalmente sento molto. L’idea di scriverlo è nata di prima mattina; durante la lettura del giornale mi ha colpito questa notizia: In Svezia si costruiscono palafitte in previsione dei cambiamenti climatici.

Le palafitte

lagunaI sommozzatori si issarono sulla goletta in vetroresina.
L’alba dispiegava luci soffuse e allusive sopra la distesa placida del mare.
Le cupole di San Marco affioravano come isolotti artificiali e frangevano la superficie della laguna. La quadriga di bronzo era mutazione d’ippocampi nell’Adriatico.
Riemerse anche il batiscafo battente bandiera svedese. I palombari consegnarono i reperti a Ingemar. Nel pomeriggio il capo della spedizione avrebbe incontrato gli altri due membri del triumvirato scientifico: Peter e Christer.
Chimica, ingegneria e urbanistica si erano alleate per disegnare il nuovo assetto di Kristianstad. Ingemar aveva avuto un’intuizione geniale. Agendo sugli atomi, aveva esteso il periodo: non soltanto degli elementi chimici, ma anche della storia umana e delle aspettative. Ormai l’idrotonio era incasellato a buon diritto nella tabella di Mendeleev aka Ingemar Sjöberg: più prezioso e molto meno raro dell’oro, più inattaccabile del platino, più utile del ferro e del tungsteno.

La riunione pomeridiana era stata intensa e risolutiva.
Nell’acquario ossigenato e luminoso campeggiava il plastico della nuova Venezia del Nord: una polis governata dalla tecnocrazia. L’attuazione di un’antica utopia. Un modello politico per il mondo intero. O meglio: per i superstiti.
Il diafanoscopio proiettava l’ammonimento di un ritaglio di giornale datato 2012: “Il livello della acque salirà di due metri entro l’anno 2100. Kristianstad sarà inondata”.

Grazie all’idrotonio, i canoni architettonici di Christer si concretizzavano in strutture ispirate all’estetica primitiva della sopravvivenza.
nutriaPeter, dal canto suo, aveva osservato le metamorfosi di nutrie e castori. Le comunità di questi animali prosperavano più floride che mai. Per mimesi l’ingegnere aveva progettato e attuato un efficace sistema di chiuse.
Le palafitte idrotoniche svettavano incorruttibili sul fior delle acque tiepide del Baltico. Promettevano immortalità. Ed erano un forte richiamo alla teoria dell’eterno ritorno.

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