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Fatti e libri, rubrica di Bruno Elpis

Battaglia legale sull’eredità di Gore Vidal e “La statua di sale”

Gore VidalNelle sue ultime volontà, lo scrittore e sceneggiatore Gore Vidal ha deciso di devolvere all’Università di Harvard il suo patrimonio, stimato in 37 milioni di dollari oltre ai diritti sulle opere.
Ne è nata una battaglia legale perché i parenti hanno impugnato il testamento, invocando l’incapacità di intendere e di volere dello scrittore nell’ultima fase della sua vita ottuagenaria. 

Queste vicende – un misto di provocazione, ribellione e anticonformismo dell’artista di fronte alle aspettative degli eredi – non sorprendono il lettore che ha modo di verificare la personalità di Vidal già nella prefazione che egli scrisse a “La statua di sale”.

In particolare, sembra profetico il passaggio relativo alla decisione di pubblicare  un’opera, che – narrando la storia omoerotica tra due atleti negli States degli anni quaranta – era destinata a suscitare sicuro scandalo:
Mi trovavo anche al centro esatto di un crocevia di strade, proprio come quello in cui si trovò Edipo. Stavo lavorando a La statua di sale. Se l’avessi pubblicato, avrei svoltato a destra e sarei finito maledetto a Tebe. Abbandonandolo, avrei girato a sinistra trovandomi nella santa Delfi… Sapevo che la mia descrizione di una storia d’amore tra due ragazzi americani “normali”… avrebbe messo in discussione nel mio paese natio – che è sempre stato più simile alla Beozia, temo, che non ad Atene o alla spettrale Tebe – tutte le superstizioni sul sesso.”
In quell’occasione, Gore Vidal diede le spalle alla “santa Delfi” e decise di dirigersi verso la “spettrale Tebe” e il 10 gennaio 1948 pubblicò l’opera.

Se la sua scelta fu apprezzata da alcuni autori come Isherwood,  Gide e Mann, per stessa ammissione dell’interessato “nella stampa l’emozione più piacevole che suscitò fu lo shock”.
Il romanzo s’incentra sul conflitto tra cambiamento che la vita presuppone (“Il cambiamento è nella natura delle cose”) e incapacità/impossibilità di cambiare; il titolo si riferisce alla biblica figura di Sara, che decide di voltarsi indietro e  per questa scelta rimane pietrificata:
Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale” (Genesi 19, 26).
Nella conclusione drammatica della storia tra Jim e Bob, Jim si ritrova “una volta di più fu sulla riva di un fiume, finalmente conscio che lo scopo dei fiumi è di sfociare nel mare. Niente cambia. Eppure nulla di ciò che è, potrà mai essere ciò che è stato.”
Nulla. Compresi i diritti patrimoniali… 

Bruno Elpis

http://www.i-libri.com/eredita-gore-vidal-statua-sale.html